Nel mese di ottobre prendono il via gli 11 Laboratori di Design Thinking sulle Politiche di Coesione, guidati dalla Luiss Business School.
Ad avviare il percorso è la Sicilia, con il gruppo composto da Confindustria Siracusa e Confindustria Catania che sono anche le prime a trasferire la formazione dal web all’aula – in presenza.
Ciascun territorio, ha selezionato un argomento da sviluppare nel proprio Laboratorio. Dopo una prima sessione di inquadramento metodologico e di presentazione e sperimentazione di nuovi strumenti con il Professor Tommaso Federici del dipartimento di Impresa e Management Luiss, il gruppo sarà guidato da un altro docente, esperto delle specificità dei territori coinvolti, con il quale si lavorerà praticamente alla realizzazione di un project work finale.
Dunque, la prima lezione è dedicata all’approfondimento della metodologia innovativa del Design Thinking che si caratterizza per un approccio interattivo e partecipato.
Il design thinking rientra tra i principali elementi di innovazioni del Progetto, è una metodologia di progettazione partecipata per risolvere problemi e trovare soluzioni desiderabili. La definizione e risoluzione di design challenge, in un percorso composto da workshop esperienziali, permette alle risorse coinvolte di acquisire e sperimentare metodi e strumenti del design thinking per innovare con nuove soluzioni che valorizzino il capitale umano e le competenze, migliorino il livello di collaborazione nel lavoro di gruppo, introducano approcci «agili» e colgano le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali.
Gli strumenti del design thinking e di collaborazione avanzata saranno illustrati e sperimentati nel corso di un laboratorio in cui i gruppi di lavoro, affiancati dagli esperti della Luiss Business School, collaborano nel rappresentare il problema, individuare i bisogni, generare idee, confrontare le soluzioni e implementarle in forma prototipale, grazie al trasferimento di una toolbox metodologica a supporto dei processi innovativi.
Nel progetto Distico il laboratorio Design Thinking viene impiegato come modalità pratica di affiancamento dei dipendenti della tecnostruttura di Confindustria e degli imprenditori, al fine di rafforzare la capacità propositiva nei processi funzionali al Dialogo Sociale. Questi elementi di partenza, trattati specificamente nel primo modulo formativo, sono funzionali all’obiettivo di supportare il team della tecnostruttura e gli imprenditori operanti a livello territoriale nello sviluppo di analisi, studi, progettualità per migliorare la performance dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei.
Altrettanto ambiziosi sono gli altri obiettivi previsti per i funzionari, quadri e dirigenti del Sistema confindustriale, a cui si punta per rilanciare la dimensione territoriale place-based delle politiche di coesione e per orientare la propria azione al servizio di una più efficace attuazione dei Programmi operativi cogliendo tutte le opportunità derivanti dalla partecipazione strategica di Confindustria alla realizzazione dei Fondi SIE. Così, ad esempio, la partecipazione a carattere consultivo dei referenti di Confindustria ai tavoli tecnici della PA Autorità di Gestione dei POR e dei PON, ai Tavoli tecnici per l’efficientamento delle misure a sostegno dello sviluppo dell’economia e del territorio, segna un contesto fortemente sensibile in cui adoperare le capacità dei referenti di Confindustria di:
- condividere tra i gruppi di lavoro pratiche di lavoro per la raccolta degli indicatori di successo e fattori critici basati sulla rilevazione e interpretazione quantitativa e qualitativa dei fenomeni, per rappresentare con maggiore determinazione le esigenze su cui intervenire;
- riconoscere e dare valore ad una comune base dati riferita a pratiche di eccellenza per la gestione delle misure di politiche attive contenute nella programmazione dei Fondi SIE, strutturata in base a indicatori di compatibilità (es. pratiche comuni con riferimento alle Strategie di specializzazione Intelligente regionali in ambito europeo (S3 transnazionali);
- facilitare e sintetizzare la rappresentanza di interessi ed esigenze differenziate a livello territoriale provinciale, ed eventualmente aggregabili a livello regionale e interregionale in base a indicatori di sviluppo comuni.
- rendere più stabili i modelli organizzativi applicati a gruppi di lavoro multidisciplinari e multiterritoriali coinvolti a vario titolo (rappresentanza delle esigenze, difesa delle posizioni, monitoraggio delle iniziative a favore della crescita economica e sociale del territorio) e per diverse aree di competenza (Area Politiche del Lavoro, Crisi Aziendali, Education, Politiche industriali, Politiche del Territoio, etc) nel dialogo sociale per la gestione, sviluppo e valutazione della performance dei territori provinciali e regionali sulla programmazione dei fondi europei.
Per maggiori dettagli, scrivete a info@distico.it