Il 15 settembre si è svolto il convegno sulla presentazione del Rapporto Regionale PMI 2022, realizzato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con Unicredit e Gruppo 24 Ore, che analizza gli andamenti e le prospettive delle 160mila PMI italiane, focalizzandosi in particolar modo sugli effetti del conflitto russo-ucraino e della persistenza dei rincari sul mercato delle materie prime, nonché analizzando l’esposizione delle PMI ai rischi climatici, ambientali e di transizione tecnologica nelle diverse regioni.
Il Rapporto rappresenta una preziosa cassetta degli attrezzi con proposte per accompagnare le PMI nel percorso di rilancio, con interventi che tengono conto delle criticità congiunturali e delle caratteristiche strutturali delle PMI italiane. Tra le proposte avanzate c’è il rinnovo della moratoria di legge per PMI, l’intervento per la patrimonializzazione e il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese, la leva fiscale a supporto delle emissioni obbligazionarie, il credito d’imposta per la quotazione delle PMI e lo sviluppo di strumenti di finanza alternativa.
Risulta evidente come sia necessario creare migliori condizioni e più efficaci strumenti per potenziare la struttura finanziaria e la patrimonializzazione delle imprese e rilanciarne gli investimenti, per accompagnare le imprese in un percorso di crescita e di innovazione che coinvolga anche il capitale umano, rafforzando gli interventi in formazione e riqualificazione professionale per adeguare le competenze alla forte accelerazione nell’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare quelle digitali.
Tutti questi temi possono e devono trovare risposte nella Politica di Coesione 2021-2027, per l’attuazione del PNRR e per la corretta implementazione e gestione di tutti gli interventi, e nazionali e regionali.
Il Rapporto svela quindi una nuova dimensione e anche una nuova sfida. Di conseguenza, risulta fondamentale approfondire le possibilità di azioni e interventi disegnati per superare l’impatto economico e sociale per costruire un’Italia nuova, dotata degli strumenti necessari per affrontare le sfide ambientali, tecnologiche e sociali di domani.
Il progetto Distico vuole approfondire questi temi e individuare gli elementi necessari per affrontare e vincere questa sfida, avendo come obiettivo il rafforzamento della capacità propositiva nei processi funzionali al Dialogo Sociale e l’elaborazione di proposte di cooperazione attraverso reti interregionali, grazie al confronto con i docenti della faculty di progetto e alla condivisione delle nostre esperienze associative.